Eccoci qui. Secondo il calcolatore dei mesi di gravidanza, alla settimana 35 più un giorno corrisponde l’inizio del nono e ultimo mese di dolce attesa. Il conto alla rovescia vero e proprio lo farò gli ultimi trenta giorni prima della dpp, dal 3 di settembre. Oggi però dovevo salutare l’ufficialità di essere entrata nella fase finale del viaggio.
L’ho festeggiato con un mazzo di fiori freschi, due gerbere rosa perché ancora, per poco, siamo in due.
E con un deciso taglio di capelli. Più comodo, più pratico, più da mamma. Già immagino che i primi tempi con la ranocchietta a casa saranno impegnativi, e non sapendo quanti attimi avrò a disposizione per me, nel dubbio ho ridotto all’osso il problema doccia.
Il pancione ora è veramente ingombrante, ho anche l’impressione, anzi forse la certezza, che si stia abbassando, con conseguenze poco simpatiche per la zona del corpo addetta a sedersi… Dicono sia un disturbo frequente nelle gravide, io non l’avevo mai sperimentato prima e avrei preferito continuare a vivere nell’ignoranza. Ma tant’è, ormai manca davvero poco e si sopporta tutto.
Questo mese è pieno zeppo di impegni segnati in agenda: gli ultimi esami, la visita dal mio ginecologo prima della presa in carico in ospedale, il colloquio per la partoanalgesia, le lezioni del corso preparto e la sistemazione della cameretta. Cercherò di arrivare al momento fatidico il più preparata possibile, ma è inutile negarlo, più si avvicina l’ingresso in sala parto, più la mia ansia cresce.
E’ il non sapere cosa mi aspetta, nel senso dell’entità del dolore e di quante ore impiegherà Adele per affacciarsi al mondo, che mi spaventa più di tutto. Sono abituata a informarmi sempre prima di qualunque esperienza io abbia in previsione, e questa volta, nonostante i libri letti e i racconti delle altre mamme e delle ostetriche, so che nulla di ciò che ho appreso potrà essere come l’esperienza stessa, perché ogni caso è a sé, e io dovrò trovare la forza di affrontare la mia personale battaglia. Ci sarà Lui con me, questo è confortante, perché nessuno meglio di Lui sa tirare fuori il mio meglio. Ma alla fine di tutto saremo solo io e la ranocchietta, a lottare assieme, e io spero di non deluderla e di fare tutto il possibile per agevolarla.
Un mese che volerà anche troppo in fretta, io mi prendo l’impegno di respirare a fondo quando sentirò l’angoscia crescere oltre livello e cercherò di pensare solo ad Adele, a come sarà incredibile conoscerla finalmente.