Eccoci al bilancio mensile. Il comune denominatore con i precedenti è senza dubbio la continua crescita della ranocchietta. Come sostiene Luca, non essendo la sua statura all’interno dei valori percentili, sta diventando grande seguendo la “curva Adele”. Tra un po’ le chiederò di prendermi le ciotole dei ripiani alti in cucina…
Il cambiamento maggiore, e senza dubbio il migliore, è stato il passaggio al lettino. La nostra camera -avete presente la metratura delle camere moderne?- è diventata un tabellone del tetris, per riuscire a passare dobbiamo muoverci di profilo… ma da quando abbiamo montato il lettino, udite udite, Adele dorme! Evidentemente nella culla stava troppo sacrificata, adesso si fa otto-nove ore filate di sonno, poi colazione e cambio del pannolino, e di nuovo un altro paio d’ore di nanna per non farsi mancare nulla. Sapevo, o meglio, speravo, che prima o poi la natura ghiresca della mamma si sarebbe manifestata anche in lei. Così riesco ad avere più tempo anche io, che sia per riposarmi a mia volta, o per sistemare casa, cucinare etc. etc.
Ci sono sviluppi anche sul fronte motorio, ha iniziato i “rotoloni”. Quando è a pancia in giù infatti, riesce a rotolare sulla schiena. Da supina invece, ancora non si volta del tutto. Ad ogni modo, per evitare problemi, la notte dorme dentro al sacco nanna, così oltre a non scoprirsi e prendere freddo, sono più tranquilla io sapendo che non può girarsi. Ha prodotto la sua prima risata, purtroppo ancora unica, e io e il babbone ci siamo squagliati.
Ha fatto il secondo richiamo del vaccino, superandolo anche questa volta senza febbre, con un aiutino di tachipirina comunque la sera perché era un po’ noiosa, probabilmente aveva qualche fastidio.
Abbiamo frequentato un corso di massaggio neonatale, ve ne parlerò meglio in un post apposito, quando avremo concluso anche l’ultima lezione. E’ stata protagonista del suo primo servizio fotografico -regalo di Natale della zia Sara- e devo dire che non sembra dispiacerle. Sarà abituata ormai, visto che le faccio sempre valanghe di foto e video.
Leggiamo tanto, le favole sono ormai diventate il nostro appuntamento quotidiano stese sul divano. Lei guarda il libro, poi fissa intensamente me e ascolta rapita. A volte riesce a mantenere l’attenzione per oltre mezzora.
Qualunque cosa io debba fare, la porto con me, che sia andare dal dentista o dalla parrucchiera, al supermercato o in altri negozi. A volte è complesso, impiego tempo e mi stanco molto, ma credo che sia più giusto abituarla a fare tutto e non tenerla in casa sotto una campana di vetro. Quando inizieremo le pappe (secondo il pediatra possiamo partire dal quinto mese, data la sua crescita) proverò a lasciarla un paio d’ore senza di me dai nonni. Non credo sarà semplice, non è solo un problema di latte il fatto che ancora non l’abbia lasciata ad altri, fatta salva qualche passeggiatina qui nei dintorni con il nonno. Adele è in fase “mammite”, adesso non resta molto in braccio alle altre persone, e se non mi vede inizia a piangere. Anche per dormire vuole solo me. E io fatico a lasciarla andare, l’esogestazione non è un processo che coinvolge solo il neonato, anche le madri vivono un fortissimo senso di attaccamento, difficile da superare. Se fossi dovuta tornare a lavoro l’avrei ovviamente fatto, ma mi sarebbe costato tanto.
Ho abbracciato in toto la filosofia dell’accudimento (non solo dell’allattamento) a richiesta, cercando di assecondarla in ogni suo stato d’animo -sempre ammesso di riuscire ad interpretarli correttamente. Credo stia dando buoni frutti: Adele è una bimba felice, sorride tanto, è curiosa, osserva il mondo e ha dei buoni ritmi sonno/pappa/gioco. Certo, ovviamente ha i suoi bei momenti di sclerosi, in cui il pianto riesce ad infrangere il muro del suono (forse esisteranno bimbi realmente “angelici”, come li definisce Tracy Hogg, ma non è il nostro caso). Certo, ci sono sere in cui arrivo esasperata al rientro a casa di Luca, se la giornata è stata particolarmente tosta. Diffidate da chi vi descrive situazioni totalmente idilliache, perché, o sta mentendo, o è preda di qualche sostanza stupefacente per sopravvivere, un neonato è decisamente impegnativo e assorbirà tutte le energie di chi lo accudisce. Ma allo stesso tempo ve ne regalerà altrettante, tirando fuori pregi che ignoravate di possedere. Io ho scoperto una pazienza che non ho mai avuto, e una resistenza fisica parimenti inaspettata. Sto crescendo insieme a lei. E chissà come valuterà me, quando sarà adulta, se rientrerò nei suoi percentili. Da parte mia cercherò di tenere la “curva Adele” sempre in salita.
Auguri ❤️
Un abbraccio forte alla piccola Adele anche da Anna…sua allegra coetanea di quasi 2 mesi e mezzo che ora sta dando il meglio di sé nella palestrina! 🙂
Grazie!
E’ andato tutto bene? Un bacino ad Anna