Nove fortissimi mesi

La ranocchietta è forte come una roccia, ogni giorno ce lo dimostra. Questo mese, oltre a macinare come al solito progressi su progressi, ha superato indenne e senza fare una piega la sesta malattia, il primo dente e le prime notti fuori casa, il tutto concentrato in un unico weekend!

Già, perché ovviamente, non appena siamo riusciti a prenderci un fine settimana libero per portarla un po’ a spasso, ha ben pensato di farsi venire la febbre a 39. E per fortuna che io, da mamma ansiosissima  previdente quale sono, avevo portato termometro e tachipirina, perchè andare la domenica pomeriggio alla ricerca di una farmacia di turno in un luogo estraneo sarebbe stato complesso e faticoso. Abbiamo chiamato la guardia medica per sapere come comportarci e se la febbre potesse essere causata dal dentino che aveva deciso di palesarsi quel giorno. Non abbiamo ottenuto grandi risposte. Il giorno successivo, rientrati a Cesena, l’ ho portata dal pediatra che mi ha detto di richiamarlo dopo due giorni per aggiornarlo sul persistere o meno della febbre. Per tre giorni ha viaggiato tra i 38 e i 39, se ci fossimo stati noi al suo posto saremmo probabilmente stramazzati, lei invece era la solita bimba di sempre: non ha perso nè sonno nè appetito nè la voglia di giocare. Io ho accusato il colpo più di lei, tra la preoccupazione e la noia dello stare in casa. Il giovedì avrebbe dovuto iniziare l’antibiotico, se la temperatura non fosse scesa, invece la mattina era completamente sfebbrata e rossa come un pomodoro, sembrava il gabibbo! Diagnosi: sesta malattia. La comparsa delle macchie ha decretato la fine della clausura (non era più contagiosa) e la ripresa della vita normale, fatto salvo l’andare in spiaggia, per il quale abbiamo aspettato il sabato.

Gli aggiornamenti più eclatanti sono senza dubbio la sesta malattia, i primi dentini e il primo weekend fuori casa, ma i progressi sono in realtà moltissimi. Ora ci chiama “mamma” e “babba”, sa dare la mano per fare “piacere”, batte il cinque, batte le mani, saluta (stile reale a mano alzata e un po’ cadente), segnala quando vuole qualcosa allungando la mano simil Michael Jordan in Space Jam, gattona velocemente (sempre alla soldato nel fango ma ogni tanto si mette anche carponi) e sta facendo tentativi per alzarsi in piedi quando trova appigli. Inizia a giocherellare anche da sola, a volte resta nel box anche mezzoretta, tempo che come una mamma ben sa è preziosissimo. Nel pre Adele in mezzora forse non riuscivo nemmeno a decidere cosa mettere per uscire, ora riesco ad andare in bagno, fare la doccia, asciugarmi i capelli, vestirmi e preparare le sue cose.

Adelegattona_mammaaCesena

L’amore per il cibo persiste, ora riesce anche prendere i pezzettini con le mani ed è molto più semplice riuscire a distrarla mentre le preparo i pasti, basta metterle qualcosa da mangiare sul ripiano del seggiolone. Di solito per non rovinarle il pasto cerco di metterle pezzetti di verdura, tipo fagiolini, oppure le gallette di riso, anche se è più uno scrupolo mio, perchè di solito finita la sua razione di pasta o secondo e un frutto, vuole sempre qualcosa dai nostri piatti o del pane. La mattina addirittura, dopo che le ho dato il latte (ancora il mio, fa una poppata a colazione e una la sera prima di dormire), per riuscire a far colazione io, devo corromperla con uno o due biscotti. Mangia di tutto, solo mentre eravamo in vacanza ha rifiutato un’insalata di farro (sospetto l’abbia fatto per avere in cambio i pici, che poi si è slampata). I nostri amici con bimbi l’hanno vista mangiare e sono sconvolti dalle quantità che riesce ad ingurgitare. Ed è pazzesco che sia in realtà così snella per tutto il cibo che divora (la invidio decisamente, per fortuna non ha preso il mio metabolismo super pigro).

Anche sul sonno non posso lamentarmi, l’unico neo, se così posso definirlo dato che trovarle un difetto è proprio da ingrati visto quanto è brava, è che per dormire vuole solo me, e oltretutto dobbiamo stare insieme nel lettone. Poi quando si è addormentata la spostiamo nel lettino e arriva fino a mattina, però dobbiamo riuscire a trovare un metodo per farla addormentare da subito nel suo letto e soprattutto anche se non ci sono io, perché così è troppo vincolante.

Di sicuro dimentico qualcosa, mi dico sempre che dovrei appuntarmi i suoi progressi man mano che li fa, però il tempo è sempre pochissimo e vola via talmente in fretta che preferisco vivere i momenti. Meravigliosi, e pieni d’amore.

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